Le langhe di Mango e Castiglione Tinella.
Scendiamo dal borgo dei Battuti di Mango, in direzione San Donato per mezzo chilometro, svoltiamo nella strada a sinistra poco prima della deviazione per Neviglie. Proseguendo per circa un chilometro
inizia una meravigliosa vista di rocche selvaggie che ci portano indietro nel tempo di milioni di anni, quando queste langhe emersero dai fondali marini con tutta la loro maestosità e sontuosità, da sembrare un museo a cielo aperto.
I calanchi, cattedrali scolpite nel corso dei tempi dalla natura, emblematiche pareti caratterizzate da stratificazioni dovute ai fenomeni di erosione dell’acqua e del vento. Alla vista sembrano fragili e friabili, in realtà nascondono nel loro interno tenacia e resistenza come la gente del posto. Al di sopra ripidi versanti di terreni asciutti, duri da lavorare, sabbiosi e magri che fanno da cappello, dove si alternano boschi e piantagioni di moscato.
Camminiamo per tre chilometri verso la vallata Belbo ci accompagna questo maestoso paesaggio. Alcune rocche sembrano tagliate a piombo di coltello, altre arrotondate a forma di anfiteatro. In questo percorso ci perdiamo in un atmosfera irreale di luci e ombre che proiettano dentro di noi tutta la bellezza e la serenità del posto.
Scritto da Roberto Gozzelino